edito Mondadori 2005
Non c'è nessuno che non abbia conosciuto la disperazione. Non è meraviglioso?
Non c'è nessuno che non abbia pianto.
Però tutti, credo, hanno anche riso,conosciuto la gioia.
E in tutti questi modi noi possiamo comunicare.
Siamo simili, perché anch'io ho conosciuto tutto questo, e siamo tutti impegnati nella stessa lotta: diventare pienamente umani... che è la cosa migliore che possiamo diventare.
Ed è uno scopo meraviglioso.
La cosa più esaltante del mondo, per me, è probabilmente la certezza che ho il potenziale per diventare pienamente umano.
Non posso essere un Dio, ma posso essere un umano perfettamente funzionante!
Ricordo quando mio padre ci disse che il suo socio era scappato con tutto il denaro e non sapeva neppure come avremmo fatto a mangiare.
Mia madre aveva un abitudine pazzesca... le piaceva ridere. e questo le sembrò molto buffo. Mio padre s'infuriò! Lei rideva, con le lacrime che le scorrevano sulle guance.
Sapete cosa fece?
Uscimmo tutti e quella sera, quando tornammo a casa, aveva preparato un banchetto come per un battesimo o un matrimonio. antipasto, pastasciutta, vitello, tutto!
Mio padre disse "Mio Dio, cos'è questa roba?".
E lei disse "Ho speso tutto per questo".
E lui "Sei pazza!".
Lei disse "Il momento in cui abbiamo bisogno di gioia è adesso, non dopo. E' adesso che dobbiamo essere felici. Stai zitto e mangia!".
Non è interessante?
Ci sedemmo a tavola.
Sono passati molti anni... e vi assicuro che non ho mai dimenticato quella cena, la cena della Miseria di Mamma.
E sapete, ce la facemmo a sopravvivere! Non è pazzesco. Sopravvivemmo. Guardate! Io sono qui. E mio padre è vissuto fino a ottantasei anni.
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