mercoledì 27 febbraio 2013
Rinnovo l'invito...
Domenica prossima, 3 MARZO, sarà già la prima domenica del mese e di conseguenza sarà la giornata di "LIBRISOTTOIPORTICI" a CASTELGOFFREDO MN.
Vi invito nuovamente a venire perché, come vi ho già spiegato nei post precedenti, ci sono tante belle cose da: vedere, ascoltare, mangiare, comperare.
Vi invito nuovamente a venire perché, come vi ho già spiegato nei post precedenti, ci sono tante belle cose da: vedere, ascoltare, mangiare, comperare.
Un libro spazza via i cattivi pensieri, la noia e la mediocrità che sempre più di frequente si annida nella routine quotidiana. |
venerdì 8 febbraio 2013
Storia di una Villa 2
Continuiamo il racconto riportando altri "brani" dal libro Palladio, Veronese e Vittoria a MASER.
...forse nel giardino segreto è la chiave del mistero!
Leggiamo le iscrizioni sotto le statue.
Ecco Venere che emerge dalle onde del greco mar: Io sono figlia del mar, madre del fuoco - ma ad estinguer amor l'ocean è poco.
Qui c'è Diana cacciatrice: Fuggo Cupido e a seguir belve attendo - che non si vince amor se non fuggendo.
Ancora, Nettuno: Do legge ai flutti e m'obbedisce il mare - ma lontano dal ciel pena è regnare.
Oh, fresca delizia di questo verseggiare, tra l'umanistico e il popolaresco, che è uno dei succhi della rinascenza veneta!...
Nel mezzo del Cinquecento, tutta la collina asolana era un bosco, fitto di pini e di querce a perdita d'occhio, come un oceano d'alberi alti ed antichi.
Il Palladio sapeva che esso era ancora abitato da tarde divinità dell'Olimpo, da ninfe e da fauni silvestri, che vivevano una loro vita, non di pura contemplazione, in comune.
Palladio sapeva, e creò per loro, ai due lati della stupenda facciata, quei due ingressi fastosi, dalle ampie volute, che sono come i propilei del bosco, il loro mitico mondo...
Un giorno la selva e il sottobosco si vestirono dei colori caldi dell'autunno.
Poi sul folto dei sempreverdi, sul rosso e sull'oro delle radure, cadde la prima neve, lieve come pioggia di gelsomini.
Tremanti di freddo le ultime divinità dell'Olimpo si ritrassero sulle "colombare" e nel giardino segreto; e qui rimasero, letteralmente impietrite, a semicerchio, specchiandosi nel lago di giada.
...così il mito poté sopravvivere...il mito che è storia sempre viva, per chi sa leggerla nel proprio cuore e svolgerla sulle spirali della fantasia; ...la vera istoria della fabbrica ch'è a Masera, villa vicina ad Asolo, Castello del Trevigiano.
Storia di una Villa 1
Torniamo a parlare di case.
Ma questa volta si tratta della storia di una bellissima villa.
Una prima occhiata al disegno della Villa, nell'originale dei "Quattro Libri" del Palladio , ci lascia perplessi.
Le colonne un po' impettite nel corpo centrale; i porticati ad archi, le terminazioni finali a volute, sembrano elementi di composizioni diverse, accostati giustapposti, piuttosto che fusi in un getto unitario.
Il "legno" come gli altri un po' grezzo, presenta il cornicione sormontato da altissime statue, divertenti ma un po' da Opera dei Pupi; il disegno non è un capolavoro.
Invece il miracolo si compie nell'opera eseguita.
Ecco l'idea che dell'architettura ci ha lasciato il Palladio: "...La bellezza risulterà...dalla corrispondenza del tutto alle parti, delle parti tra loro e di quelle al tutto".
Si tratta dunque, in una parola, dell'unità; ma sia chiaro, dell'unità lirica, estrosa, creata, non dall'unità logica, prefabbricata...
Le progettate "dissonanze" diventano vivace singolarità dell'opera; e d'altra parte quell'aspetto che sa ancora di opera giovanile è, insieme, spontaneo e pregno di un'esperienza antica, maturata sui monumenti romani.
da Palladio, Veronese e Vittoria a MASER 1981
Ma questa volta si tratta della storia di una bellissima villa.
Una prima occhiata al disegno della Villa, nell'originale dei "Quattro Libri" del Palladio , ci lascia perplessi.
Le colonne un po' impettite nel corpo centrale; i porticati ad archi, le terminazioni finali a volute, sembrano elementi di composizioni diverse, accostati giustapposti, piuttosto che fusi in un getto unitario.
Il "legno" come gli altri un po' grezzo, presenta il cornicione sormontato da altissime statue, divertenti ma un po' da Opera dei Pupi; il disegno non è un capolavoro.
Invece il miracolo si compie nell'opera eseguita.
Ecco l'idea che dell'architettura ci ha lasciato il Palladio: "...La bellezza risulterà...dalla corrispondenza del tutto alle parti, delle parti tra loro e di quelle al tutto".
Si tratta dunque, in una parola, dell'unità; ma sia chiaro, dell'unità lirica, estrosa, creata, non dall'unità logica, prefabbricata...
Le progettate "dissonanze" diventano vivace singolarità dell'opera; e d'altra parte quell'aspetto che sa ancora di opera giovanile è, insieme, spontaneo e pregno di un'esperienza antica, maturata sui monumenti romani.
da Palladio, Veronese e Vittoria a MASER 1981
Mi spiace per VOI
Mi spiace per tutti quelli che non son potuti venire domenica scorsa a "Librisottoiportici".
Vi siete persi una bellissima giornata, l'aria era si fredddda ma il cielo era terso e il sole brillava!
Vi siete persi l'occasione di assaggiare i "Tortelli Amari di Castelgoffredo" , che poi cosi amari non sono, in uno dei nostri ristoranti o portandovene a casa un vassoio da mezzo chilo.
Vi siete persi la presentazione di 2 bei libri Fantasy.
Vi siete persi la vista di un centinaio di bancarelle cariche di libri d'ogni specie, compresa la mia.
E soprattutto vi siete persi delle belle occasioni di acquisto!!!!
Ed ecco il mio "Banchetto d'angolo" il 3 Febbraio.
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