lunedì 13 febbraio 2012

UN PO' DI BUONUMORE

Domenica 5 febbraio si è svolta la prima edizione del secondo anno di "Librisottoiportici".
Il tempo è stato avverso, (freddo sotto zero, neve) così che il mercatino non è andato gran che bene, ma ci rifaremo senza dubbio il prossimo 4 marzo, intanto ci consoliamo con questa simpatica lettura che, come sempre, vogliamo condividere con voi.




Certo giorno, un fattore dal contado di Perugia venne alla fiera del paese, e trasse di tasca la scatola piena stivata di tabacco, detto di Chiaravalle, sottilissimo e grato, offerendone a Biagio.
Biagio, che già la guardava con occhio feroce, non se lo fece dire due volte: ed ecco avventa le dita come artiglio di aquila; ma tanto si presentava compressa la polvere, che appena gli veniva fatto sfiorare la superficie.
Allora, per acquistar tempo e far lavoro, il subdolo Biagio prese a interrogare il fattore come stesse la moglie, e se i figli fossero costumati, e i bovi grassi, e poi come chiamasse suo padre, e se vivesse, e quanti anni correvano che il dabben uomo aveva detto addio ai campi; e intanto minava la scatola.
Il fattore, come colui che Biagio non era punto meno arguto, con un tal suo garbo romanesco  gli disse:
- Compare, o che volete vedere s'io lo abbia sotterrato qui dentro?-
Biagio diventò rosso fino alla radice dei capelli; e tanta vergogna lo prese, che fece voto starsene tutta la vita senza tabacco; e l'osservò per due ore.
                                                                                  F. Domenico Guerrazzi

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