martedì 30 gennaio 2024

E per finire... una passeggiata nel bosco innevato!



Perciò ogni stagione sarà dolce per te,

sia che l'estate rivesta tutta la terra

di verde, o che il pettirosso si posi e canti

tra i fiocchi di neve sul ramo spoglio

del melo molle di muschio, mentre il vicino tetto di paglia

per disgelo fumiga al sole, sia che sgrondino gocciole

udite soltanto nella tregua della bufera

o che il segreto ministerio del gelo

le sospenda in silenti ghiacciuoli,

quieti scintillando alla quieta luna.

Gelo a mezzanotte   S.T. Coleridge 



 

venerdì 26 gennaio 2024

Ed ora tutti a scaldarci in un' accogliente cucina valdostana

 


Quale regione italiana meglio della VALLE D'AOSTA può rappresentare l'invernale Gennaio? Ed ecco allora che per scaldarci oggi prepareremo alcune delle sue ricette tipiche. Ricette che troviamo su un insolito libro stampato su carta paglia (con un occhio di riguardo al biologico già nel 1989 dalla casa editrice MIDA di Bologna): 

La cucina delle regioni italiane   Valle d'Aosta di Ennio Celant

"Carbonade" di Fenis     Ricetta di Fenis annotata da Pierina Ferrat

Dopo aver fatto bollire un pezzo di carne magra (800 gr. di noce di vitellone o manzo tenero), aromatizzatelo con l'aglio e ricopritelo con due pugni di sale grosso. Lasciate tutto in questa salamoia per 4 o 5 giorni. al momento della preparazione ripulite dagli avanzi di sale e di aglio e tagliate il pezzo a piccoli dadi. A parte disponete una salsa che avrà come base un soffritto di burro e cipolla, e sarà resa consistente da qualche cucchiaio di farina. Durante la cottura della salsa, allungate periodicamente con vino bianco o rosso (un bicchiere), salate con moderazione e aggiungete le spezie (noce moscata, chiodi di garofano, salvia, pepe). Riprendete la carne e scottatela in 50 gr. di burro sciolto in una padella, rovesciatela poi sulla salsa e rimestate fino a quando i dadetti saranno bene impregnati. Nella Valle d'Aosta la carbonade si mangia con un contorno di polenta semplice.

"Paniscia"      Ricetta annotata e cucinata da Letizia Hugonin di Promillan

Fate una polenta con 500 gr. di farina gialla bramata utilizzando un litro e mezzo di acqua e latte in egual misura. Salate e, prima che cominci ad indurirsi (metà cottura), ungete con burro e cominciate a versare 100 gr. di pasta di salciccia che sarà seguita da 200 gr. di fontina. Completate amalgamando con cura tutti gli ingredienti e servite in piatti caldi.

Grappa al ginepro     Ricetta annotata da Felicina Bos di Donnaz

Lasciate macerare per venti giorni 1 kg. di bacche di ginepro ricoperte di un litro di grappa a 50°. trascorso questo tempo allungate con uno sciroppo di mezzo litro d'acqua e 500 gr. di zucchero, e rimescolate per almeno un ora con un cucchiaio di legno. La grappa di ginepro dovrà riposare ancora un mese, poi sarà pronta per essere filtrata e travasata in bottiglia.



sabato 20 gennaio 2024

La nostra passeggiata invernale inizia da un famoso giardino...

Cominciamo a percorrere quest'ultima parte di GENNAIO partendo dal Massachusetts, più esattamente da Amherst dove troviamo la bella casa e sopratutto l'amatissimo giardino di Emily Dickinson.


Eccovi due righe dal bellissimo libro di Marta McDowel la cui prima edizione è del 2005

Emily Dickinson e i suoi giardini

 
Ad Amherst l'inverno è buio. Le giornate si accorciano, il sole tramonta verso le quattro e mezza. Davanti a casa Dikinson, Main Street non è stata spazzata; la neve è compatta e i fattorini riparano le ruote dei calessi. Dalle stalle escono le slitte, così silenziose che per avvisare i pedoni vengono munite di campanelli. L'inverno è fatto di "giornate di campanelli tintinnanti" scrisse Emily, ricordando le uscite e le corse in slitta della sua giovinezza. I bambini pattinano sulle pozze ghiacciate nel campo dei Dickinson e il cielo terso è solcato spesso da gelide piume di cirri. Prima di un temporale, le nubi si addensano grigie e fitte; l'aria sa di neve.          

L'avanzare della stagione si può  misurare dalla neve caduta.

Per gran parte dell'inverno il giardino di Emily è così imbiancato che sembra un paesaggio lunare. La neve è una coltre fredda ma preserva la vita, impedendo che l'avvicendarsi di gelo e disgelo faccia spuntare le piante e poi ne stronchi le radici tenere. La neve spolvera e glassa gli alberi della casa come fossero creazioni d'alta pasticceria - non a caso si usano espressioni come "ghiaccia" o "chiare montate a neve".

Durante certi temporali le precipitazioni si confondono, passano dallo stato liquido al solido quando le temperature scendono intorno allo zero. Emily la descrisse come "la frattura argentea dell'inverno". sulle grondaie di casa e granaio, dove sgocciola l'acqua si formano ghiaccioli affusolati, sotto i quali è un pericolo restare quando comincia il disgelo. I rami degli alberi scintillano al sole.

L'inverno si lascia seminare
né più né meno che la primavera.




RICOMINCIAMO?!?!?!

Eccomi! Purtroppo però anche questa volta non sono stata capace di mantenere ciò che mi ero ripromessa " una maggiore costanza". 

Riproviamoci col nuovo anno, i soliti buoni propositi di "Buon anno nuovo". 

Il mio intento è di dedicare ogni post ai mesi; letture , poesie, luoghi e tempi che ben si accordino al mese in corso. Tenendo comunque presente che i libri di narrativa (romanzi, ecc.) mi sono venuti a noia, o meglio fatico ad interessarmene, ma spero comunque di consigliarvi letture che vi faccia piacere scoprire, insolite e curiose.

Come sempre auguro a me stessa di riuscire nell'intento e a voi buona lettura.