Tra pochi giorni sarà DOMENICA 7 LUGLIO e sarà il giorno dedicato a LIBRISOTTOIPORTICI, poi il mercato ad AGOSTO si prenderà una pausa.
PIU' SAI-PIU' SEI
martedì 2 luglio 2024
martedì 4 giugno 2024
VIAGGIO IN TERRA VIRGILIANA II
Prosegue dal post precedente:
Qualche biografo virgiliano lo dice "viator", vocabolo latino che si può tradurre con messaggero ndi stato, messo, cursore; forse un messaggero di collegamento tra distaccamenti militari, di cui oggi non si è in condizione di stabilirne le funzioni.
Nel museo dell'Accademia Virgiliana, ora in Palazzo Ducale, era conservata un'ara votiva romana (rinvenuta a CASTELGOFFREDO), eretta da P. Magio; anche un epigrafe funeraria su marmo trovata a Casalpoglio ora al MAST, fu scolpita in memoria della famiglia P. Magio, purtroppo entrambe prive di data. Castel Goffredo era un "castrum" romano;
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Da VIRGILIO LA VITA LE OPERE Banca Agricola Mantovana 1981
lunedì 3 giugno 2024
VIAGGIO IN TERRA VIRGILIANA I
Di certo non avete seguito il mio consiglio per domenica 2 Giugno dato che a "LIBRI SOTTO I PORTICI" è venuta poca gente, ma io insisto nel proporvi curiosità mantovane al fine di convincervi che passare un Weekend dalle nostre parti, che comprenda una visita a CastelGoffredo il 7 Luglio (ultima data per LIBRISOT... poi si riprende a settembre), è una bellissima idea.
Quello di oggi è un libretto edito dalla BANCA AGRICOLA MANTOVANA nel 1981 che in modo leggibilissimo e breve, parla della vita e delle opere di Virgilio, ed appunto questo è il titolo:
VIRGILIO LA VITA LE OPERE
Virgilio proveniva da una famiglia di agricoltori; ebbe due fratelli, Silone e Flacco; l'uno morì bambino, l'altro adolescente. Un terzo, Valerio Procolo, nacque dopo il secondo matrimonio della madre. Campagnolo, ne definiscono il padre i più antichi grammatici. Ma anche lavoratore della creta e come tale sarebbe passato alle dipendenze di un certo Magio, di cui finì per sposare la figlia Polla. Sposando Polla Magio, pare che il padre del Poeta abbia avuto l'opportunità di incrementare il proprio patrimonio.
Anche tormentando le vite di Virgilio scritte nel sec. IV con ricchezza di notizie tolte da altri più antichi letterati, non è possibile stabilire quale fosse la superficie del podere di Virgilio attorno agli anni 70-60 a.C., e tantomeno intravvedere quale ne poteva essere il reddito. Nonostante, però, la tradizione che vuole Virgilio uscito da famiglia contadina di modesti agricoltori il portare tre nomi e cioè Publio (il nome) Virgilio (il nostro cognome) e Marone (il richiamo alla casata, ossia come dire Carlo Gonzaga {del ramo di} Nevers) rivelava, nella consuetudine romana durante l'ultimo secolo della Repubblica, un buon grado sociale.
Sulla scorta di queste considerazioni, un filologo tedesco non si perita di affermare che la famiglia di Virgilio apparteneva all'aristocrazia locale. Va anche osservato che Maro era termine di origina etrusca da "maru" con il quale, pare, veniva designata una casta sacerdotale o di magistratura; Virgilio vanta le sue radici etrusche (v.Eneide, X, 203). Un'altra osservazione interessa il Magio, con cui il padre di Virgilio avrebbe lavorato e di cui sposò la figlia.
E qui vi rimando al prossimo POST che altrimenti è troppa roba da leggere tutta insieme.
venerdì 31 maggio 2024
E da MANTOVA a LIBRI SOTTO I PORTICI il passo è breve!!!
Vi siete chiesti il perché di tante curiosità su Mantova?
E' per invogliarvi a passare un weekend in quel di Mantova, appunto, sono davvero tante le cose da vedere e scoprire!
Più precisamente questo fine settimana.
Il venerdì sera e tutto il sabato in città ma la domenica già al mattino dovete riprendere l'auto e venire a Castelgoffredo (una trentina di chilometri e siete qua) dove vi aspetta una giornata pienissima: valanghe di libri, buon cibo, musiche tra le più belle in uno scenario magico, e molto altro ancora.....
giovedì 30 maggio 2024
Curiosità MANTOVANE II
Da Mantova ai Gonzaga il passo è breve eccovi allora un'altra curiosità.
Perseguendo l'ambizioso progetto di arricchire la capitale sabauda con una "Grande Galleria" di antichità, Carlo Emanuele I di Savoia, tra il 1626 e il 1630, disponeva l'acquisto di un lotto della collezione dei duchi Gonzaga di Mantova, di cui faceva parte anche la celebre Mensa Isiaca.
Realizzata attorno al I secolo d.C. probabilmente a Roma, doveva arricchire l'altare di un tempio dedicato alla dea Iside, forse dello stesso Iseo Campense.
La Mensa Isica comparve a Roma nel 1527, dopo il sacco della città a opera dei Lanzichenecchi, e fu acquistata dal cardinale Pietro Bembo per poi essere ceduta nel 1592 ai duchi di Mantova.
La sua scoperta aveva stimolato, già dalla metà del Cinquecento, numerosi studi tesi principalmente all'interpretazione dei segni geroglifici, che più tardi si comprese essere puramente ornamentali e privi di significato.
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Da Guida MUSEO EGIZIO "Le origini del museo"
Perseguendo l'ambizioso progetto di arricchire la capitale sabauda con una "Grande Galleria" di antichità, Carlo Emanuele I di Savoia, tra il 1626 e il 1630, disponeva l'acquisto di un lotto della collezione dei duchi Gonzaga di Mantova, di cui faceva parte anche la celebre Mensa Isiaca.
Realizzata attorno al I secolo d.C. probabilmente a Roma, doveva arricchire l'altare di un tempio dedicato alla dea Iside, forse dello stesso Iseo Campense.
La Mensa Isica comparve a Roma nel 1527, dopo il sacco della città a opera dei Lanzichenecchi, e fu acquistata dal cardinale Pietro Bembo per poi essere ceduta nel 1592 ai duchi di Mantova.
La sua scoperta aveva stimolato, già dalla metà del Cinquecento, numerosi studi tesi principalmente all'interpretazione dei segni geroglifici, che più tardi si comprese essere puramente ornamentali e privi di significato.
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Da Guida MUSEO EGIZIO "Le origini del museo"
Bronzo con inclusioni in rame, argento e niello, lunga 125 cm, I sec. d.C. Roma, probabilmente dell'Iseo Campese, già collezione Gonzaga. |
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